lunedì 19 novembre 2012


Postato da Buss:
Tratto da Max (Giornale sportivo)
Questo articolo mi è capitato sott'occhio questa mattina prima di andare a scuola:
Centosettemiliardi. Tanti sono gli esseri umani che dall’inizio dei tempi hanno calcato la faccia della Terra. Uno sciame infinito. Una valanga di gambe in movimento. Un’interminabile staffetta di destini.
A tirare tutto il gruppo, a una media di 45 chilometri l’ora, c’è l’uomo più veloce della storia: Usain Bolt.
Un semidio giamaicano, tale nonostante la scoliosi e il centimetro e venticinque che manca alla sua gamba destra per essere lunga quanto la sinistra. È su quest’Olimpiade delle ere geologiche che andrebbero tarate le sue medaglie d’oro, mica sui cento metri di una pista d’atletica. E lui lo sa bene.
Con la calma del felino il ventiseienne Usain ormai non punta più solo alle Olimpiadi di Rio. O al nuovo record del mondo. Punta ai trattati di antropologia. Ai libri di testo sulla meccanica umana. Anzi di più: a un posto nella religione.
Sia sincero, ha mai sognato di correre così forte da realizzare un record imbattibile per tutte le generazioni a venire?
Certo, l'ho sognato eccome.
Nove secondi e trentacinque?
Diciamo 9 e 40. È un tempo che credo di poter centrare. E nel caso, sono certo che rimarrebbe imbattuto per un bel po' di annetti.
Sui duecento metri invece?
La barriera da infrangere è quella dei 19 secondi.
Ci sono secondo lei dei limiti alla velocità umana?
Certamente sì. Ma non è una questione di allenamento, è una faccenda strutturale. Credo che sia davvero impossibile correre sotto la soglia dei 9.20.
Si dice che lei sia un grande appassionato di cricket.
È vero.
Come fa l'uomo più veloce sulla Terra a essere innamorato dello sport più lento del mondo?
Non so che dirle, è una passione che m'accompagna sin da piccolo. È sempre stato il mio sport preferito, a scuola ci giocavo tutto il santo giorno. È stato proprio durante una delle mie infinite partite a cricket che il primo coach ha intuito il mio talento per la corsa. Quando torno a casa, se posso, ci gioco ancora.
Ha molte altre passioni slow?
La più slow di tutte è quella per i videogame. Ci potrei giocare per ore: aFifa Football, a Grand Theft Auto e soprattutto a Call of Duty. Slow è anche un'altra mania, che condivido però con quasi tutti i giamaicani: il domino. Il mio record è di otto ore di domino ininterrotto, senza mai far pausa, dalle otto alle quattro della mattina.
A suo parere qual è la più grande invenzione del secolo: Skype o la Bmw serie X?
Non c'è partita: la Bmw serie X vince la medaglia d'oro. Le automobili sono una grande passione.
Passione più forte di quella per il calcio?
È una dura lotta: quando sono a Kingston non c'è domenica che non mi fiondi sul campo della University of the West Indies per il partitone di rito con gli amici.
Con lei giocheranno tutti con i guanti bianchi, immagino.
Tutt'altro: entrano duro. Perché sanno che io sono quello da battere. E che non ho paura di farmi male.
Il suo coach non viene mai a portarla via prendendola per le orecchie?
Cerco di non farmi beccare, anche se non è facile. Una domenica è passato sotto casa proprio mentre andavo alla partita, ma grazie al finestrino oscurato della mia auto non è riuscito a vedermi. E anche se avesse avuto il sospetto, avrei negato fino alla morte.
Dopo l'agognato debutto col Manchester Utd, se mai ci sarà, che cosa le piacerebbe dicessero i critici su di lei?
Beh, se scrivessero soltanto che sono veloce, lo ammetto, ci rimarrei parecchio male. Vorrei che sottolineassero la mia classe, il tocco. Quello sì che sarebbe appagante.
Esiste un difensore abbastanza lesto da fermarla?
No, non credo proprio. Secondo lei esiste?
Si ritiene veloce anche di cervello oppure le sue gambe sono imbattibili?
Ma che diavolo di domanda è questa? Certo che sono veloce con la zucca. Hei, non provarci con me, amico.

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