domenica 2 giugno 2013

Poesia per la 3C

ODE DELLA VENDETTA

Sempre caro mi fu a fine anno
comporre una picciol rima
sui miei alunni e sul grande affanno
che mi han causato fin dalla Prima,
quando entrarono in classe allora,
le gambe tremanti, la lingua bloccata,
ma gli bastò poi una mezz’ora
per capir come sarebbe andata.

Certo fu a tutti da subito evidente
che si trattava di una classe intelligente;
una classe tutta pepe, tutta fuoco,
ma che di sicuro ha studiato poco,
ed è per questo che qui mi sfogo,
rigorosamente in ordine alfabetico.
Qualcuno lo spenno, qualcuno lo affogo,
qualcuno lo rovescio con gesto atletico.

Chi è la prima? Che cosa vuol?
Col suo sorriso smagliante mi punta il dito
sul ventre e dice: “Io sono Nicole”;
ride di più, se mi vede inviperito.
Poi mi fa un tema e sbaglia tutti gli accenti,
la interrogo e mi risponde tutta a orpelli,
ma alla fine mi dico che, accidenti,
come parrucchiera può farmi barba e capelli.

Jacopo, invece, fin dal primo giorno
tremava come di mio nonno la dentiera,
o come un attore di un film porno,
vedendo la sua partner tutta intera;
ma in tre anni si è calmato assai,
tant’è che adesso dorme ed è quasi fermo
e di andare in bagno non mi chiede mai;
non apre neanche più la valvola del termo!

Silvia B. invece, seduta in primo banco
o anche nell’ultimo, non cambia niente,
è sempre attenta e non presta quasi mai il fianco
a chi la vorrebbe meno diligente;
ma quando è fuori dalla scuola,
dio! non sta zitta un momento
e quando è in Spagna oppur da sola
parla anche coi sassi e col cemento.

Niccolò è quel ragazzotto che par
aver voglia di studiare dopo le medie;
deve farsi una posizione da (piccolo) bar,
ossia stravaccato su tre sedie.
E quando un giorno gli ho chiesto
che scrisse mai il Manzoni, santa pazienza,
mi ha risposto sicuro e lesto:
un romanzo di fantascienza!

Boia mondo e porco cane, ecco là colui
che ancor ci chiediamo come ne siamo usciti indenni;
quante occasion perdute, che tempi bui,
cercare di insegnar qualcosa a Danny!
Certo, qualcosa in tre anni ha imparato,
come lanciare il sasso e nascondere la mano;
per questo agli esami mi sentirò onorato,
se di paura gli farò tremare l’ano.

Si chiama Carlo il suo vicino
e da grande vuole fare lo scienziato:
son tre anni che ogni dì esamina il panino
che mamma o nonni gli hanno portato.
Quando era in banco con una fanciulla,
si può dire che alla lingua metteva l’ali;
se gli dicevo “Taci”, non ottenevo nulla
e mi guardava storto dietro gli occhiali.

Letizia, invece, è l’esatto opposto:
lei non fiata, io non mi lagno,
ma vorrei vederla uscir dal posto
non solo per chiedermi di andare in bagno!
Vorrei vederla far le capriole e le linguacce,
urlare e arrampicarsi sui muri come i ragni,
persino dire quattro o cinque parolacce,
insomma fare quello che han fatto i suoi compagni.

Ed ecco madamigella Anna, che se fa una mossa,
si vede come un pavone che fa la ruota:
io la richiamo, lei diventa tutta rossa;
io la guardo per mezz’ora, lei non mi nota.
Lei non parla, chiede solo una cosa alla compagna;
lei non si distrae, anzi sta sempre attenta,
solo che è troppo lontana dalla lavagna
per seguire la lezione, che è anche troppo lenta.

La prossima è una ragazza un poco in crisi,
si sta chiudendo e io vorrei che s’apra;
è intelligente, simpatica, tutta sorrisi,
ma non sa il suo nome e io la chiamo capra.
E sebben dica in giro che ho il mento doppio,
la pancia tremolante e delle grosse tette,
giuro che il prossimo anno, anche se scoppio,
di alunne come lei ne vorrei quarantasette.

Ora c’è Beatrice, splendente come un baleno,
balsamica come d’ossigeno una boccata;
vorrei avere ottantadue anni in meno
e le chiederei di farmi da fidanzata.
Però non so, se durerebbe più di una settimana,
dato il suo carattere un po’ nervoso:
ride anche ascoltando musica australiana,
è proprio meglio se non la sposo.

Qualche volta in classe c’era anche ‘sto ragazzino,
ma io l’ho visto meno della mamma sua;
lui spesso era assente, a casa con la bua,
mentre la genitrice era a spasso con il mastino.
Vedendo sempre lei, c’è mancato poco,
che un giorno le dicessi “Buongiorno signora Niccolò”;
lui veniva a scuola ma per gioco,
non si è impegnato tanto, ma solo un po’.

E Luca, che è un asso nel giocare a scacchi,
ma non conosce né maiuscole né accenti?
Ha gli occhi che si chiudono e i piedi stracchi,
ti dice “Niente, niente”, se quel che ha detto non lo senti.
Chiedo: “Qual è la poesia che ti è più piaciuta?”
Risponde: “Nessuna prof, a dire il vero”.
In questo modo se stesso non aiuta;
mi vien da dargli otto, ma meriterebbe zero.

Se in Francia c’è stato Filippo il Bello,
Filippo e basta abbiamo avuto in classe;
con gli occhi azzurri e pur senza castello,
in Spagna era strapieno di ragasse.
Dev’essere l’amore che lo portava
a fare scherzi a molti dei suoi amici;
colto in flagrante, lo dichiarava:
io lo perdono, anche i capelli ritornano felici.

Ecco Matteo che vorrei proprio vedere,
quando avrà anche lui la mia età:
con tutto ciò che mangia, il mio sedere
sarà del suo appena la metà.
Ogni mezz’ora ha bisogno di andare al gabinetto,
e se non lo lascio, sguscia come un rettile;
più che incontinenza, ho il sospetto
che sia davvero disfunzione erettile.

Sotto il banco Nicola fa le sue cose,
tipo destrutturare un motore a scoppio;
incrocia le sue gambette pelose
e scrive certo, ma in un tempo doppio.
Io ho già finito di dettare il testo,
lui chiede appena qual è il titolo;
quando una ragazza lo spronerà a far presto,
guardandoselo dirà: «È ancora in fase di gomitolo!».

Un po’ in disparte, di poche parole,
sta una ragazza che pare un mazzo di violette;
ma nelle prove Invalsi mettere non vuole
così a caso – come le ho detto - le sue crocette.
Non dice molto, la timida Rebecca,
s’impegna, ma non si esprime che a spezzoni;
solo si arrabbia se ogni tanto il prof Stecca,
dice il peggio possibile su Berlusconi.

Pupillo dell’insegnante di matematica
(non so se per il cervello o per il fisico)
Francesco delle donne ha una gran pratica;
come le vuole, però, non lo specifico.
L’ha detto lui, un giorno in piena lezione,
chi c’era, ha riso, chi non c’era, non lo saprà.
Diciamo solo che le vuole brave e buone,
a far che cosa, ognuno lo immaginerà.

Il primo dì di scuola tremava tutto,
non certo una settimana dopo;
studiare gli sembra troppo brutto,
senza un motivo, senza uno scopo.
Cosa voglia da grande non è un mistero:
macchine e donne in abbondanza,
niente lavoro, niente fatica per davvero,
tanto denaro da riempirci una stanza.
Se così sarà, mio caro Elia:
ricordati di chi ti ha scritto la poesia!

Quanto tempo ho perso con le sue domande,
fatte solo perché suonasse la campanella!
Tipo: Garibaldi aveva le mutande?
Perché la Laura del Petrarca restò zitella?
Il fatto è che ancor prima di avere i baffi
Alessandro avea già una faccia da schiaffi;
qualcuno l’ha preso e me ne vergogno,
qualcuno, ahimè, gliel’ho dato solo in sogno.

Se dovessi riconoscerla soltanto dalla voce,
Maddalena non la saprei trovare;
nemmeno Cristo quand’era in croce
è stato così tanto senza fiatare.
E dire che dietro la sua apparenza tanto quieta
si nasconde uno spiritello, un folletto;
spero almeno che sia felice e lieta,
mentre guarda i ragazzi da dietro l’occhialetto.

Cammina e inciampa, parla e sbaglia,
le pagine dei suoi quaderni son tutte rotte;
si sente accusato, perché ha la coda di paglia,
però davvero è la nostra mascotte.
La mia prossima classe, poveretta,
sarà un obitorio senza Simone;
ma non posso lasciarlo senza una vendetta,
perciò gli dico: Baciami il culone!

Dov’è andata? Dove si è nascosta?
È incredibile la capacità di Anita
di eclissarsi – lo fa apposta –
persino dietro un mozzicone di matita!
Così si fa eternamente gli affari suoi:
di cose strane c’è un gran maneggio
sotto il suo banco; a volte crediamo pure noi
di essere con gli scout sempre al campeggio.

Tocca a Eleonora: lei mi critica,
anche quando mi esprimo normale
e mi sostiene, solo se parlo di politica.
Ma se faccio un’allusione di tipo sessuale,
persino i denti le diventan rossi.
Però con lei proprio non mi tedio,
soprattutto quando imita il Bossi,
come una scimmia con il dito medio.

Di Silvia P. nessun sa meglio,
chissà perché, quanto fa sei per otto.
Sempre gentile e dall’occhio sveglio,
non m’ha mai detto quanto le ho rotto.
Di poche parole come un saggio,
ha bisogno di una leggera spinta;
perciò le dico: “Dai, coraggio!
Tira fuori un po’ di grinta”.

Questa signorina lunga e atletica,
che la mamma sgrida invano, è Valeria:
qualche volta è un po’ bisbetica
e solo in apparenza ti sembra seria.
Prende tutto alla leggera, meglio per lei,
in fondo sa moltiplicare uno per sei,
e se poi mi deve fare un tema,
scrive a casaccio, ma mica trema!

Con l’ultimo maschio della classe
mi voglio togliere un capriccio
e dire finalmente senza impasse
ciò che penso di Mattia il riccio.
Stai già tremando, spilungone:
pizzichi le donne, agli amici fai lo sgambetto,
pisci fuori dalla tazza e dici sornione:
«Ma io non sono andato al gabinetto!»

Come tra le chiappe un mazzo di ortiche,
ti ho sopportato per tre anni, Alessandrona;
sei amata da tutte le tue amiche
e anche Gandalf il bianco ti perdona.
Perché se mi hai tormentato così tanto,
l’hai fatto sempre con un sorriso,
ma sappi che quasi nessuno è santo
e pochi hanno una villa in paradiso.

Ecco, anche stasera ho un po’ scherzato,
ma mica tanto, se osservate con attenzione.
Ma per finire mi faccio serio ed educato
e vi impartisco l’ultima lezione.
Spero che da me abbiate imparato
ad affrontar la vita con decisione;
spero almeno di avervi insegnato
a diventar da grandi brave persone.

domenica 26 maggio 2013

Gita a Napoli

POSTATO dal prof d’italiano:

Ecco un resoconto fotografico della gita a Napoli e dintorni svoltasi dal 13 al 17 maggio 2013; mandatemi le vostre foto (pigroni!) per arricchire il post.
Per altre foto (anche dei ragazzi della 3C) guardate il post corrispondente nel blog della 3D (asecondadcometirailvento).

Lunedì 13 maggio
Il viaggio di andata:

Simon l'è bon! (foto di Valeria)

Eleonora e Silvia B. (foto di Silvia P.)

Carlo (foto di Marta)

Danny (foto di Valeria)

Danny e Matteo (foto di Valeria)

Silvia B. (foto di Eleonora)

Silvia P. (foto di Eleonora)

Alessandra: alle 7:51 del mattino è già così! (foto di Marta)

Marta (foto di Valeria)

Francesco, Valeria e Danny (foto di Marta)

Valeria e Maddalena (foto di Valeria)

Alessandro Danny e Maddalena (foto di Valeria)

Francesco e Alessandra (foto di Valeria)

Alessandro (foto di Marta)

Nicola (foto di Valeria)

Letizia (foto di Eleonora)

Danny e il prof Matuozzo: il diavolo e l'acquasanta (foto di Marta)

Danny e Alessandra: qui gatta ci cova (foto di Marta)


Al santuario della Madonna di Pompei:

L'esterno del santuario (foto di Trevisin)

L'interno del santuario (foto di Trevisin)

Fuori del santuario (foto di Trevisin)

Marta e un suo ammiratore (foto di Valeria)

Portate qui la vostra automobile (foto di Silvia P.)

Gli scavi di Pompei (dall'esterno) e Vesuvio (foto di Trevisin)

Ostacoli a Pompei (foto di Beatrice)

Ma non mi fregano! (foto di Beatrice)


In hotel (Villa dei Misteri):

Veduta sul Golfo dalla camera dell'hotel (foto di Trevisin)

L'hotel dalla stanza di Valeria (foto di Valeria)

L'hotel e la piscina (foto di Trevisin)

Marta e Maddalena in stanza (foto di Valeria)

Eleonora e Letizia in hotel (foto di Beatrice)

Danny fa le prove per l'ultima sera (foto di Valeria)

Beatrice (foto di Beatrice)

Al ristorante dell'hotel (foto di Trevisin)

Al ristorante (foto di Trevisin)

Al ristorante (foto di Trevisin)

Martedì 14 maggio
Al MAV:

Ingresso al MAV (foto di Eleonora)

Un'installazione del MAV (foto di Eleonora)

Un'altra installazione del MAV (foto di Eleonora)

Davanti al MAV (foto di Trevisin)

Davanti al MAV (foto di Trevisin)

Luca e Francesco guardano il filmato in 3D (foto di Filippo)

Effetti colorati al MAV (foto di Filippo)

Ragazzo con ragazze all'uscita dal MAV (foto di Eleonora)

Il prof Stecca all'uscita dal MAV (foto di Eleonora)

A Ercolano:

Foto di gruppo a Ercolano (foto di Marta)

La 3C a Ercolano (foto di Trevisin)

Anna e Eleonora tra i fiori di Ercolano (foto di Eleonora)

Silvia e Beatrice (foto di Beatrice)

Letizia (foto di Trevisin)

I prof Stecca e Trevisin (foto di Trevisin)

Veduta di Ercolano (foto di Silvia P.)

Gli scavi di Ercolano (foto di Trevisin)

Veduta di Ercolano (foto di Trevisin)

Beatrice a Ercolano (foto di Beatrice)

5 ragazze (foto di Beatrice)

6 ragazze (foto di Beatrice)

7 ragazze (foto di Beatrice)

Filippo (foto di Beatrice)

Ancora Filippo (foto di Beatrice: come mai così tante foto a Filippo, Beatrice?)

La guida a Ercolano (foto di Trevisin)

Alla grande taberna (foto di Trevisin)

Ercolano (foto di Silvia P.)

Case agli scavi di Ercolano (foto di Beatrice)

Affreschi della Sede degli Augustali (foto di Trevisin)

Affreschi della Sede degli Augustali (foto di Trevisin)

Eleonora nella Sede degli Augustali (foto di Silvia P.)

Statua di Nonio Balbo (foto di Marta)

Alle terme di Ercolano (foto di Trevisin)

Alle terme maschili (foto di Beatrice)

Gruppo di ragazzi tra gli scavi (foto di Beatrice)

Il signor Bucciol e il prof Matuozzo (foto di Filippo)

Chi si ricorda che cos'è? (foto di Beatrice)

Alla Casa del tramezzo di legno (foto di Beatrice)

Iscrizione imperiale (foto di Beatrice)

Marta (foto di sconosciuto con macchina fotografica di Marta)

Marta e Maddalena (foto di sconosciuto con macchina fotografica di Marta)

In visita a Ercolano (foto di Trevisin)

In visita a Ercolano (foto di Trevisin)

Il prof Stecca (foto di Marta)

Le prof Trevisin e Zen (foto di Trevisin)

Pranzo a Ercolano (foto di Trevisin)

Strane mescolanze tra classi (foto di Trevisin)

I prof Matuozzo e Trevisin dopo la pausa pranzo (foto di Trevisin)

Lunga camminata per Napoli:

Il Maschio Angioino (foto di Trevisin)

Il Maschio Angioino (foto di Beatrice)

Palazzone di Napoli (foto di Trevisin)

Ciò che resta dell'Italsider di Bagnoli (foto di Filippo)

In via Caracciolo (foto di Trevisin)

In via Caracciolo (foto di Trevisin)

In via Caracciolo (foto di Trevisin)

Monumento a Diaz in via Caracciolo (foto di Trevisin)

Castel dell'Ovo da via Caracciolo (foto di Trevisin)

La 3C davanti a castel dell'Ovo (foto di Trevisin)

Davanti a castel dell'Ovo (foto di Trevisin)

Davanti a Castel dell'Ovo (foto di Trevisin)

Castel dell'Ovo (foto di Trevisin)

Simone e il prof davanti a Zi' Teresa (foto di Trevisin)

Fontana del Gigante o dell'Immacolatella (foto di Silvia P.)

Sera al ristorante dell'hotel:

Gruppo di ragazze e ragazzi (foto di Trevisin)

Ragazze in ghingheri (foto di Trevisin)

Tutti in ghingheri (foto di Trevisin)

Simone e le sue ragazze (foto di Trevisin)

Anna e Silvia B. (foto di Trevisin)

Due prof e 4 ragazzi (foto di Trevisin)

Troppe donne, prof! (foto di Trevisin)

Tutte ai piedi del prof (qualcuna alle spalle!) (foto di Trevisin)

Giù le mani! (foto di Trevisin)

Silvia P., Anita e Rebecca (foto di Trevisin)

Un tavolo della 3C (foto di Trevisin)

I nostri rappresentanti di classe (foto di Filippo)

Carmine alla chitarra (foto di Trevisin)

Carmine canta per Alice (foto di Trevisin)

Carmine canta, gli altri ridono (foto di Trevisin)

Matteo dorme in camera (foto di Nicola)


Mercoledì 15 maggio:

Eleonora e Anna in hotel alle 6.53 del mattino.
Proprio come quando vanno a scuola! (foto di Eleonora)

Andando a Napoli:

Il Golfo di Napoli e il Vesuvio (foto di Silvia P.)

Il Golfo di Napoli (foto di Valeria)

Al Museo Archeologico di Napoli:

L'ingresso del Museo Archeologico (foto di Eleonora)

Statua di Dioniso ed Eros (foto di Silvia P.)

Tirannicidi (foto di Filippo)

Ercole Farnese (foto di Eleonora)

Ragazzi attorno all'Ercole Farnese (foto di Trevisin)

L'Ercole da dietro (foto di Trevisin)

Toro Farnese (foto di Trevisin)

Toro Farnese (foto di Filippo)

Eleonora e Nicole ai piedi del Toro Farnese (foto di Trevisin)

Matteo "stranamente" interessato (foto di Silvia P.)

Artemide Efesia (foto di Trevisin)

Flora Farnese (foto di Eleonora)

Caracalla e gli altri imperatori (foto di Trevisin)

Carlo (foto di Eleonora)

Statua di divinità fluviale (foto di Trevisin)

Statua di divinità fluviale (foto di Eleonora)

Ferdinando IV come Minerva, di Antonio Canova (foto di Trevisin)

Ragazzi attorno ad Agrippina la giovane (foto di Eleonora)

Statua di... Chiseloricorda? (foto di Eleonora)

Satiro ebbro (foto di Trevisin)

Francesco con statua non identificata (foto di Eleonora)

Marta con statua (foto di Eleonora)

Silvia e Beatrice (foto di Beatrice)

Atlante Farnese (foto di Eleonora)

Mosaico: La caducità della vita (foto di Filippo)

Mosaico di Alessandro (foto di Trevisin)

Manuel e Mattia all'uscita dal Museo Archeologico (foto di Trevisin)

Il prof Stecca all'uscita dal Museo Archeologico (foto di Valeria)

Alla pizzeria "La figlia del presidente":

la pizzeria (foto di Trevisin)
Una delle 50 pizze che ci sono state servite: buonissima! (foto di Beatrice)

Vera pizza napoletana (foto di Eleonora)

Nicole in pizzeria (foto di Beatrice)

Nelle chiese di Napoli e nei vicoli:

In attesa della guida (foto di Eleonora)

La nostra guida per il pomeriggio (foto di Trevisin)

Ingresso al Conservatorio (foto di Eleonora)

Interno della Chiesa di San Domenico Maggiore (foto di Beatrice)
Il soffitto della Chiesa di San Domenico Maggiore (foto di Marta)

Il refettorio al Convento di San Domenico Maggiore (foto di Beatrice)

Pausa al Convento di San Domenico Maggiore (foto di Trevisin)

Beatrice con troppi uomini (foto di Trevisin)

5 giovanotte (foto di Trevisin)

Simone con troppe donne (foto di Trevisin)

In pausa (foto di Trevisin)

4 boys (foto di Trevisin)

Senza parole 1 (foto di Trevisin)

Senza parole 2 (foto di Trevisin)

Filippo (foto di Trevisin)

Anche la prof è in pausa (Foto di Trevisin)

L'ingresso alla cella di San Tommaso (foto di Trevisin)

Negozi nei vicoli di Napoli (foto di Trevisin)

Nicole con quella sagoma di Bieber (foto di Beatrice)

Beatrice e Bieber: lui mi sembra un po' immobilizzato (foto di Beatrice)

Beatrice, Bieber e un intruso che si diverte come un ragazzino (foto di Beatrice)

Valeria e Alessandra (foto di Valeria)

In Piazza del Gesù (foto di Trevisin)

Piazza del Plebiscito (foto di Eleonora)

Un prof in Piazza del Plebiscito (foto di Beatrice)

Magia! Due prof in Piazza del Plebiscito (foto di Beatrice)

Galleria Umberto I (foto di Beatrice)

In galleria (foto di Trevisin)

Pubblicità ACTT: vogliamo essere pagati! (foto di Trevisin)

Giovedì 16 maggio
Alla Reggia di Caserta:

Cortile interno (foto di Eleonora)

Scalone d'ingresso (foto di Eleonora)

Lo scalone d'ingresso della Reggia (foto di Trevisin)

Eleonora (foto di Eleonora)

Anna, Beatrice, Eleonora e mezza Silvia (foto di Eleonora)

Maddalena (foto di Beatrice)

La prof Trevisin in versione turista (foto di Marta)

Affresco del soffitto di una sala della Reggia (foto di Filippo)

Altro soffitto, fotografato nonostante le guardiane cerbere! (foto di Eleonora)

Camera da letto di Francesco II (foto di Beatrice)

Statua di Alessandro Farnese incoronato dalla Vittoria (foto di Marta)

Statua di Alessandro Farnese incoronato dalla Vittoria (foto di Filippo)

Gabbia con orologio (foto di Beatrice)

Il presepio alla Reggia di Caserta (foto di Silvia P.)

I giardini della reggia di Caserta (foto di Eleonora)

I giardini della Reggia di Caserta (foto di Silvia P.)

Anita nei giardini della Reggia di Caserta (foto di Silvia P.)

Maddalena e Valeria (foto di Valeria)

I giardini (foto di Filippo)

Rebecca con il prof Matuozzo e uno strano parasole (foto di Silvia P.)

Beatrice durante la pausa pranzo (foto di Marta)

Il prof Stecca in pausa pranzo: riflessioni segrete (foto di Eleonora)

Vietato fumare! (foto di Marta)

Alla solfatara di Pozzuoli:

Ancora non sanno a che cosa vanno incontro! (foto di Trevisin)

Delle bombolette per incamerare la puzza, quelle no? Eppure andrebbero a ruba! (foto di Eleonora)

Alcuni di questi si sono fermati (foto di Trevisin)

Mmmm, interessante! (foto di Trevisin)

Bellissimo! (foto di Trevisin)

Per una volta sono d'accordo con Anna (foto di Trevisin)

Nicola e Carlo sopportano la puzza intrepidi (foto di Trevisin)

Simone fa finta di non sentire la puzza (foto di Trevisin)

Danny si gode la puzza (foto di Eleonora)

Ridono, perchè la puzza gli ha dato alla testa (foto di Trevisin)

Come prima (foto di Trevisin)

A Baia:

Il porticciolo di Baia (foto di Trevisin)

Dov'è l'acqua calda? (foto di Beatrice)

La prof Trevisin a Baia (foto di Trevisin)

Visita  alla fabbrica dei molluschi (foto di Nicola)

Le vasche con i molluschi (foto di Nicola)

Al Vulcano Buono:

Cercasi foto del Vulcano buono, perchè questa non dice niente (foto di Eleonora)

Jacopo al ritorno dal Vulcano Buono (foto di Valeria)

L'ultima sera:

Luca gioca a scacchi (foto di Trevisin)

Che mossa faccio? (foto di Trevisin)

La partita continua (dietro il nostro cabarettista, in camicia bianca) (foto di Trevisin)

La torta dell'ultima sera (foto di Trevisin)

Che belle pollastrelle! (foto di Trevisin)

Rebecca in hotel (foto di Beatrice)

Anita in hotel (foto di Beatrice)

Venerdì 17 maggio
Il ritorno:

Anna e Eleonora al ritorno: una dorme sempre! (foto di Eleonora)

Anna Beccodanatra (foto di Eleonora)

Bella foto, ma chi è? (foto di Eleonora)

Manuel e Matteo hanno scoperto al ritorno di amarsi (foto di Trevisin)

Quasi a casa (foto di Trevisin)

Insomma, volete sapere come è andata, in una foto?
Eccola qua!
CI SIAMO DIVERTITI TANTISSIMO!