giovedì 5 gennaio 2012

Londra: la capitale del 2012

POSTATO dal prof d’italiano:

2 articoli pubblicati su la Repubblica il 3 gennaio 2012, utili per sapere qualcosa in più sulla Gran Bretagna, su Londra e sugli inglesi.


L'anno di Londra
Di Enrico Franceschini
LONDRA - Le città, come le persone, vivono anni fortunati e altri sfortunati: segnati da crisi, terrorismo, disastri naturali, oppure da boom, trionfi politici, rinascite sociali. Il 2012 promette di essere l'anno di Londra: benché afflitta da problemi economici come il resto d'Occidente, la capitale della Gran Bretagna ha in calendario due party da favola per risollevarsi il morale. In primavera, culminando con una parata navale sul Tamigi a giugno, celebrerà in pompa magna il Giubileo di Diamante della regina, i 60 anni trascorsi da Elisabetta sul trono. E in estate, tra fine luglio e metà agosto, ospiterà a casa propria il mondo intero per le Olimpiadi. Se a questi due mega eventi si aggiungono una serie di appuntamenti culturali, dal festival di Shakespeare al bicentenario di Dickens, con contorno di mostre d'arte, concerti e ricorrenze d'eccezione, non c'è dubbio che nei prossimi dodici mesi gli occhi del pianeta punteranno sul Big Ben.
Vent'anni esatti dopo il famoso discorso con cui Elisabetta II definì il 1992 un "annus horribilis" (per la sua famiglia, a causa del divorzio di due figli, e per l'umore nazionale), l'anno appena cominciato dovrebbe riuscire, secondo l'auspicio del primo ministro David Cameron, «a dimostrare cosa sappiamo fare, tirare fuori il meglio di noi stessi, restituirci fiducia ed orgoglio in questo fantastico Paese».
I leader politici, naturalmente, cercano sempre di sfruttare la situazione a proprio beneficio.
La Gran Bretagna sta entrando, di nuovo, in recessione. Una tendopoli di indignados assedia le banche della City. E in agosto sono scoppiati a Londra disordini e saccheggi senza precedenti.
Non avendo la bacchetta magica per rimettere tutto a posto, Cameron spera che due belle feste popolari servano, se non altro, a migliorare un po' l'umore - e i consensi - nei suoi confronti. Per questo, le autorità non hanno badato a spese per i fuochi d'artificio del 31 dicembre (mai visti così grandiosi, e così costosi: 2 milioni di sterline): in mancanza di "panem", almeno distribuire "circenses" [1*]. E nel messaggio di Capodanno al Parlamento, il premier conservatore ha descritto il Giubileo e i Giochi Olimpici come una cosa sola, in grado di sottolineare ciò che è "già grande" della Gran Bretagna e di indicare al resto del globo una nazione "in movimento verso un futuro migliore".
In realtà per la Londra 2012 sarà più facile celebrare i fasti del passato che lasciare intravedere un radioso domani. Paradossalmente, come nota l'Economist, il Giubileo della regina, pur magnificando in sostanza la longevità di un'élite aristocratica, sarà l'avvenimento più genuinamente popolare: la più grande parata navale dei tempi moderni, oltre mille piroscafi, barche e barchette sul Tamigi, guidate dalla chiatta "reale" con Sua Maestà a bordo; il più grande concerto rock di tutti i tempi davanti a Buckingham Palace; strade chiuse al traffico in ogni quartiere di ogni città del regno per organizzare uno "street party" attorno a tavole imbandite e bandierine dell'Union Jack [2*]. Sui meriti della monarchia, inoltre, tutti concordano, in patria e all'estero: 60 anni sul trono sono una rarità storica (l'ultima e l'unica altra volta accadde nel 1897, con la regina Vittoria) ed Elisabetta di Windsor, incoronata nel 1952 appena 25enne, ha accompagnato l'esistenza di tre generazioni di suoi sudditi (e pure degli altri terrestri), rappresentando l'identità britannica con dignità e senza errori (tranne uno, peraltro riparato in fretta: quando non dimostrò immediato cordoglio per la morte della principessa Diana). Perfino gli indipendentisti scozzesi dicono che manterrebbero la regina come capo di stato, dopo una possibile secessione nel 2015: del resto è capo di stato anche di Australia e Canada. Più incerto, dal punto di vista di Londra, è il messaggio delle Olimpiadi. In primo luogo dipende dai risultati: se la squadra della Gran Bretagna non confermasse le aspettative di un quarto posto nel medagliere, con più medaglie che a Pechino 2008, la delusione dei fan sarebbe inevitabile. In secondo luogo, bisogna vedere se sarà veramente una festa "popolare": pare che metà dei biglietti siano stati assegnati agli sponsor, che li distribuiranno a ospiti Vip. I quali, insieme agli atleti e ai funzionari delle varie federazioni, disporranno di corsie di traffico riservate, per cui per tutti gli altri si prospettano tre settimane di ingorghi da incubo.
Ci saranno prezzi più alti ovunque, dagli alberghi ai ristoranti ai pub; per non pochi londinesi l'importante, parafrasando De Coubertin [3*], sarà fuggire, non partecipare. Infine c'è da sperare che il tempo sia migliore dell'estate scorsa, quando la temperatura media a Londra fu 15 gradi, e che non ci siano violenze o attentati terroristici.
«Vi prometto un'estate come non ne avrete mai viste», replica alle cassandre, con il suo caratteristico ottimismo, il sindaco di Londra, Boris Johnson, che minimizza le preoccupazioni sulle Olimpiadi ricordando come andarono quelle di Londra del 1948: anche allora Giochi all'insegna dell'austerità, la Gran Bretagna aveva vinto la guerra contro il nazismo ma razionava ancora il cibo, eppure dimostrarono lo spirito e l'orgoglio degli inglesi, fecero voltare pagina al paese. Ugualmente ottimista, un tabloid popolare come il Sun ha cominciato a pubblicizzare la sua copertura delle Olimpiadi con un ironico spot televisivo: sotto la celebre colonna sonora di "Chariots of Fire" ("Momenti di gloria" nell'edizione italiana, il film che raccontava i successi degli atleti inglesi ai Giochi del 1924), si vedono anonimi cittadini, un cameriere, un negoziante, una massaia, che corrono sulla spiaggia, come nella famosa scena d'apertura della pellicola. A proposito, anche il sindaco Johnson è in corsa: per farsi rieleggere, in aprile, e i sondaggi dicono che ce la farà.
È prematuro farne il bilancio e trarne le conseguenze, insomma, ma sembra innegabile che questo sarà un anno pieno di notizie su Londra. Un sondaggio del Times predice che le Olimpiadi faranno "bene al business", contribuendo a rimettere in moto l'anemica economia nazionale. La Bbc rivela che la regina permetterà a una rock band di suonare dal balcone di Buckingham Palace, durante il concerto pop in programma per il Giubileo, onore finora toccato a un solo "commoner", Winston Churchill, invitato da re Giorgio VI (il papà di Elisabetta) a fare il segno di vittoria alla fine della seconda guerra mondiale. E il 2012 richiamerà nella capitale una abbuffata mai vista di cultura e spettacoli: Shakespeare in 37 lingue, le celebrazioni per i duecento anni dalla nascita di Dickens, tutte le sinfonie di Beethoven dirette da Daniel Barenboim, grandi retrospettive di artisti come David Hockney e Damien Hirst. C'è chi osa sperare, per avere un "annus" veramente "mirabilis", che a inizio luglio Andy Murray diventi il primo britannico a vincere Wimbledon in oltre mezzo secolo. E se nessuno si azzarda, almeno a voce alta, a sognare imprese simili per l'Inghilterra allenata da Fabio Capello agli Europei di giugno, i bookmaker scommettono che entro quest'anno arriverà la lieta novella che la principessa Kate è incinta.
Dopo la commozione universale per il suo matrimonio con il principe William l'anno scorso a Westminster, non ci sarebbe niente di meglio di una culla e di un vagito per mettere la ciliegina sulla torta della Londra 2012.

[1*- l’espressione “panem et circenses” – letteralmente “pane e giochi del circo” – fu scritta dal poeta latino Giovenale e sta ad indicare ciò che durante l’Impero Romano gli imperatori davano al popolo per tenerlo calmo quando era scontento: Ma si usa ancora oggi, per gli stessi motivi .
2*- è il nome colloquiale con cui gli inglesi chiamano la bandiera britannica.
3*- Pierre de Coubertin fu uno storico francese, fondatore dei moderni giochi olimpici. Sua è la famosissima frase: «L’importante non è vincere, ma partecipare».
Le note sono del prof]


SOTTO: 3 immagini di Londra la notte di Capodanno del 2012:


 7 febbraio: Mostre e eventi per celebrare i 200 anni dalla nascita dello scrittore Charles Dickens.
21 giugno: Dodici settimane di danza, musica e teatro per le Olimpiadi della cultura.
 Maggio.Giugno: con il Giubileo di Diamante si festeggiano i 60 anni di regno della regina Elisabetta II.
27 luglio: Londra ospita per la terza volta nella storia le Olimpiadi, dal 27 luglio al 12 agosto.


L' anno di Londra - Cenere e diamanti per nascondere tutti i nostri guai
Di John Lloyd
Nel 2012 la Regina Elisabetta II di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (per citare solo in parte il suo titolo) festeggerà il sessantesimo anniversario (di diamante) sul trono. Meglio sarebbe in realtà parlare di troni, dato che è la sovrana di quindici stati sovrani tra i quali si conta un altro paese membro del G-8, il Canada. La regina è sopravvissuta, da giovane principessa, alla Seconda guerra mondiale; alla morte di suo padre, avvenuta nel 1952, quando ha assunto il ruolo di regnante; a un matrimonio con un marito spesso di cattivo umore (il duca di Edimburgo che un mese fa si è sottoposto a un intervento al cuore e dopo il quale si è sentito dire di fare maggiore esercizio fisico); alla nascita di quattro figli, ciascuno dei quali ha provocato la sua buona parte di scandali, e alla Principessa Diana, forse la sua sfida più impegnativa. Eppure è ancora qui: più lenta nei movimenti, più segnata dalle rughe, un po' meno attiva, e tuttavia sempre determinata a portare a termine la sua tabella di marcia che prevede visite, inaugurazioni, conferimento di onorificenze, discorsi e celebrazioni varie. Nello stesso periodo in cui verrà celebrata, si svolgeranno anche i Giochi Olimpici, per lo più a Londra, occasione ulteriore per i britannici per mettere in mostra ciò che sanno fare meglio: organizzare enormi cerimonie e complessi rituali. Le Olimpiadi ci offriranno la possibilità di sfoggiare il nostro talento, consistente nel mascherare bene la modestia della nostra nazione, addirittura la delusione, lodando e applaudendo gli altri, un modo alquanto sottile per sottolineare che ciò che più conta non è vincere ma partecipare, e che noi britannici lo sappiamo meglio di chiunque altro. Per gli abitanti delle isole britanniche questo nuovo anno sarà un anno importante quindi. Ma sarà anche un anno pieno di tensioni, per altro, dato che molte cose potrebbero andare storte durante questi eventi: prima di tutto sussiste sempre il rischio di un attentato terroristico, di un attentatore suicida che riesca a superare le barriere della sicurezza, di una bomba fatta esplodere su un autobus, o di qualcosa di più esotico e inimmaginabile ancora. Sei anni fa - all'indomani di quando la Gran Bretagna era venuta a sapere di essersi aggiudicata l'edizione 2012 dei Giochi Olimpici e mentre il primo ministro Tony Blair si trovava con gli altri leader in Scozia - alcuni attentatori suicidi si fecero esplodere in vari punti della rete londinese dei trasporti urbani. L'incubo onnipresente è che tutto ciò possa ripetersi. La Gran Bretagna, infine, quest'anno dovrà affrontare il solito problema esistenziale che la riguarda: qual è il suo alleato più importante tra gli Stati Uniti e l'Europa? Sarà in grado di trovare un equilibrio tra ambedue? La sua interpretazione della situazione mondiale - quella secondo cui un'Europa più unita ancora è pura fantasia - si rivelerà esatta o sbagliata nel difficile anno che ci accingiamo a vivere? Oppure si scoprirà che ha ragione il presidente Napolitano - uno dei pochi capi di stato più anziani (di un solo anno) della regina Elisabetta - quando afferma che soltanto tramite una maggiore unione gli europei supereranno la crisi? Elisabetta - che come prevede la Costituzione non si esprime in proposito - non avrà nulla da dire. È già tanto che i britannici l'abbiano ancora come loro sovrana.
(Traduzione di Anna Bissanti)

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