sabato 17 marzo 2012

Giovanni Pascoli

  • La guazza

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  • Laggiù, nella notte, tra scosse
    d'un lento sonaglio, uno scalpito
    è fermo. Non anco son rosse
    le cime dell'alpi.
    Nel cielo d'un languido azzurro,
    le stelle si sbiancano appena:
    si sente un confuso sussurro
    nell'aria serena.
    Chi passa per tacite strade?
    Chi parla da tacite soglie?
    Nessuno. È la guazza che cade
    sopr'aride foglie.
    Si parte, ch'è ora, nè giorno,
    sbarrando le vane pupille;
    si parte tra un murmure intorno
    di piccole stille.
    In mezzo alle tenebre sole,
    qualcuna riluce un minuto;
    riflette il tuo Sole, o mio Sole:
    poi cade: ha veduto.

    Postato da Filippo e Mattia

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