martedì 6 dicembre 2011

Laboratorio affettivo-sessuale: lezione 4

ELVIS PRESLEY: HEARTBREAK HOTEL (1956)


Well since my baby left me
Well I've found a new place to dwell
Well it's down at the end of
Lonely Street
That's Heartbreak Hotel where I'll be
I'll be just so lonely baby,
Well I'm so lonely,
I'll be so lonely I could die.

And though it's always crowded,
You still can find some room.
For broken hearted lovers
To cry there in the gloom.
They'll be just so lonely
They'll be just so lonely, baby,
Well they're be so lonely they could die.

Now, the bell hop's tears keep flowin',
And the desk clerk's dressed in black.
Well they've been so long on
Lonely Street
They never, never will go back
And they’re lonely, oh so lonely
They pray to die.

Well now, if your baby leaves you,
You've got a tale to tell.
Well just take a walk down
Lonely Street
To Heartbreak Hotel.
Where you will be, you'll be so lonely baby,
We'll be be so lonely that we could die.
Da quando la mia piccola mi ha lasciato
Ho trovato un nuovo posto dove stare
Giù in fondo alla Via Solitaria
All'Hotel Spezzacuori.
Sono così solo, piccola,
Sono così solo,
Sono così solo che potrei morire.

E anche se è sempre affollato
Puoi trovare ancora alcune stanze
Per gli innamorati dal cuore spezzato
Dove piangere nell'oscurità
Ed essere così soli,
Oh così soli, piccola,
Che potrebbero morire.

Il fattorino ha sempre gli occhi lucidi
E il portiere al banco è vestito di nero.
Sono stati così a lungo in Via Solitaria
Che non se ne andranno più
E sono così soli, oh così soli
Che pregano di morire.

Così se lei ti ha lasciato
E tu hai una storia da raccontare
Fai una passeggiata giù in Via Solitaria
All'Hotel Spezzacuori
Dove sarai solo, sarai così solo,
Saremo così soli che potremmo morire.


Per vedere una clip di questa canzone, clicca sul link sottostante:

Elvis nasce in una famiglia alla soglia della povertà, in uno Stato in cui gli effetti della grande crisi economica del 1929 sono ancora presenti. Il successo che gli piomberà addosso a metà anni 50 (come cantante e anche come attore cinematografico) lo faranno diventare uno degli uomini più ricchi del rock and roll; i soldi faranno sì che la sua figura venga circondata da una impenetrabile barriera di parenti, amici e guardie del corpo (denominata “Memphis Mafia”), che lo proteggeva, ma gli impediva anche di avere contatti con l’esterno. A risentirne è prima di tutto il suo fisico: un eccessivo consumo di medicinali, quali barbiturici, tranquillanti e anfetamine, costringono il cantante a frequenti ricoveri in ospedale. Nel 1972 si separa dalla moglie e per lui comincia un periodo di acuta depressione, accompagnato da un’alimentazione disordinata, che lo fa ingrassare vistosamente e lo costringe a diete dimagranti a base di medicinali. Elvis continua comunque a incidere e a fare tour in giro per l’America, finché il 16 agosto 1977 viene trovato, alle 2 del pomeriggio, riverso sul pavimento del proprio bagno. Malgrado un ricovero immediato all’ospedale, alle 15:30 dello stesso giorno viene dichiarato morto, a causa di un’aritmia cardiaca. Nell’elogio funebre, il presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter affermerà: «La morte di Elvis Presley priva il nostro Paese di una parte di se stesso. La sua musica e la sua personalità, fondendo gli stili del country bianco e del rhythm & blues nero, hanno cambiato permanentemente la faccia della cultura popolare americana. Il suo seguito era immenso ed egli fu un simbolo, per la gente di tutto il mondo, della vitalità, del carattere ribelle e del buon umore di questo Paese».


DOMANDA:
Quando si soffre per amore, si preferisce la solitudine o la compagnia? Perché?

RIFLESSIONI:


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