POSTATO dal prof d’italiano:
Oggi è cominciato il corso di Educazione affettivo-sessuale che avevo annunciato e ne voglio parlare con voi ragazzi e con i vostri genitori, perché è cominciato… male e anche bene.
Male, perché qualcuno mi ha fatto notare una certa delusione, constatando che cominciavamo con una vecchissima canzone, molto lontana dai gusti di voi ragazzi, e non con qualcosa di più… come dire, CONCRETO e più attinente al sesso!
Be’, come ho spiegato in classe, non dovete attendervi lezioni di sesso da parte mia (tra l’altro – serve dirlo? – anche se io scherzo parecchio su queste cose, non sono certo tipo da dirvi come si fa e come dovete farlo, anche perché l’età che avete è, secondo me, ancora precoce).
Io posso solo, attraverso il mio modo, invitarvi a ragionare più che con me con i vostri genitori su tutto quel mondo complesso, misterioso, affascinante e molto privato che è il mondo dei sentimenti, degli affetti, delle emozioni e che prima o poi diventerà anche “qualcosa di più”.
Ma poi la lezione è virata verso il positivo: gli interventi dei ragazzi (quelli che sono intervenuti, cioè una minoranza) sono stati molto interessanti: si è parlato del fatto che ci sono tante forme di amore (per un partner, ma anche per un figlio, per gli amici, per i genitori e per i gatti – ho aggiunto io); si è detto che quando ci si innamora si hanno dei momenti talmente coinvolgenti da dimenticare il resto, ma poi se uno ha la testa sulle spalle, si rientra nella realtà, che è fatta anche di tante altre cose. Si è detto anche altro, ma questo è l’essenziale e mi sembra già tanto.
Certo, quando io ho invitato i ragazzi ad appuntarsi sul foglio ciò che era stato detto, qualcuno mi ha risposto, anche con un certo tono un po’ irritante, «E chi se lo ricorda?». Non voglio dire pubblicamente chi è stato, tanto chi l’ha detto lo sa e assicuro a questo mio allievo che la delusione è stata notevole (anche perché sintomo del fatto che non aveva seguito la lezione, come io vorrei: e non solo questa, ma tutte).
Quanto alla canzone… che dire? E’ vecchia come il cucco, lo so, è più vecchia di me, il che è tutto dire, ma vi assicuro che nella scelta delle canzoni che ho fatto c’è un criterio e neanche tanto sciocco: vorrei, attraverso quelle canzoni, farvi anche un po’ di storia della cultura popolare, di cui siete piuttosto ignari. E non è una colpa: alla vostra età è normale, così come è normale che preferiate Eminem o Avril Lavigne ai Platters o a Elvis Presley. Però, con un po’ di fiducia nel vostro prof, con un po’ di pazienza e di voglia di conoscere le cose aldilà delle mode passeggere, vedrete che, magari tra qualche anno, vi accorgerete che non avevo tutti i torti.
Mi fermo qui: sono sicuro che mi avete capito, perché io ho fiducia in voi e so che voi avete fiducia in me. Però un po’ più di partecipazione costruttiva e di attenzione la voglio. Se no, vi assicuro che per me è molto più facile parlare di grammatica e di poesie.
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