POSTATO dal prof d’italiano:
A Madrid andremo a visitare anche il Palazzo Reale, dove risiedevano i re di Spagna fino al 1931, quando Alfonso XIII venne esiliato; oggi i sovrani spagnoli vivono al palazzo de la Zarzuela, ma qui si tengono ancora, a volte, alcune cerimonie di stato. Il Palazzo fu utilizzato anche dal generale Franco per affari di stato e per tenere discorsi alle folle di sostenitori, affacciandosi dal balcone orientale che dà sulla Plaza de Oriente.
PALACIO REAL
Panoramica sul Palazzo Reale
Veduta del Palazzo Reale
La facciata del Palazzo Reale
La pianta del Palazzo Reale
La sede di rappresentanza della monarchia spagnola è un edificio dall’aspetto neoclassico, di grandi proporzioni (ogni lato misura circa 140 metri ), costruito su un alto promontorio affacciato sul Rió Manzanares. Per secoli qui era sorta una fortezza reale (alcázar), finché, a seguito di un incendio nel 1734, il re Filippo V ordinò che venisse trasformata in palazzo. All’esterno, il palazzo si presenta nelle pulite forme progettate da Giovanni Battista Sacchetti e da Ventura Rodríguez, che alla metà del 1700 modificarono il progetto originario della prima metà del secolo, secondo i gusti del nuovo sovrano Carlo III.
La visita degli interni, sette-ottocenteschi, incomincia dall’ampio cortile della Plaza de la Armería, dominata a sud dalla mole della moderna cattedrale e fiancheggiata sui lati lunghi da portici.
Raggiunto l’atrio d’ingresso, con pilastri, colonne e una tatua di Carlo III, si sale per la monumentale escalera principal, disegnata da Francisco Sabatini e con la volta dipinta da Corrado Giaquinto (La monarchia spagnola rende omaggio alla religione).
La scalinata principale
Corrado Giaquinto, La monarchia spagnola rende omaggio alla religione
Al primo piano ha inizio la visita delle sale principali con il salón de Alabarderos: sotto il soffitto affrescato da Gian Battista Tiepolo (Apoteosi di Enea), si ammirano arazzi settecenteschi e dipinti di Luca Giordano.
Si passa quindi nel salón de Columnas, dove si ammirano, sul soffitto, l’affresco con la Nascita del Sole di Corrado Giaquinto, e alle pareti cinque arazzi con gli Atti degli Apostoli, tessuti a Bruxelles nella prima metà del Seicento su cartoni di Raffaello; tra le sculture, busti seicenteschi di imperatori romani e una statua di Carlo V di Pompeo Leoni. In questa sala fu firmato il documento con cui la Spagna si unì all’Unione Europea, sull’ottocentesco tavolo sostenuto da sfingi.
Il salón de Alabarderos
G.B. Tiepolo, Apoteosi di Enea
Si passa quindi nel salón de Columnas, dove si ammirano, sul soffitto, l’affresco con la Nascita del Sole di Corrado Giaquinto, e alle pareti cinque arazzi con gli Atti degli Apostoli, tessuti a Bruxelles nella prima metà del Seicento su cartoni di Raffaello; tra le sculture, busti seicenteschi di imperatori romani e una statua di Carlo V di Pompeo Leoni. In questa sala fu firmato il documento con cui la Spagna si unì all’Unione Europea, sull’ottocentesco tavolo sostenuto da sfingi.
Il salón de Columnas
C. Giaquinto, La nascita del Sole
Segue quindi il salón del Trono, che conserva la decorazione e gli arredi dell’epoca di Carlo III (tra cui due lampadari in cristallo, numerosi candelabri e specchi e pareti ricoperte di velluto rosso con ricami in argento); l’affresco della volta, che raffigura l’Allegoria della grandezza della monarchia spagnola (1764) è di G. B. Tiepolo. Notevole è la vista sui giardini del palazzo, chiamati Campo del Moro.
Il salón del Trono
G. B. Tiepolo:
sopra L'allegoria della grandezza della monarchia spagnola nell'insieme,
sotto, una serie di particolari
GLI APPARTAMENTI DI CARLO III:
Prendono il nome da Mattia Gasparini, l’artista napoletano che ne curò la decorazione. Nel primo ambiente (saleta de Gasparini), usato dal re come sala da pranzo (la regina consumava i pasti da sola in una sua sala privata), è originale solo la cupola, con il Trionfo dell’Imperatore Traiano di Anton Raphale Mengs; mentre l’antecámara de Gasparini, con un altro dipinto del Mengs nel soffitto (Trionfo di Ercole), ha conservato della sua ricca quadreria (finita al Museo del Prado) quattro ritratti di Carlo IV e di Maria Luisa di Parma, opera di Goya.
La saleta de Gasparini
A. R. Mengs, Trionfo dell'imperatore Traiano
L’antecámara de Gasparini
Si entra quindi nell’ambiente più prezioso degli appartamenti di Carlo III, il salón de Gasparini, ancora integro nell’impianto decorativo rococò; i busti di Lucio e Caio sono del I secolo.
La successiva stanza, nota come salón de Carlos III, era la camera da letto del sovrano (qui vi morì nel 1788); il ritratto del re è di Mariano Maella.
Nella sala de Porcelana, pareti e soffitto sono decorati da piastrelle di maiolica (1770); al centro, un orologio-planetario ottocentesco.
Il salón de Gasparini
La successiva stanza, nota come salón de Carlos III, era la camera da letto del sovrano (qui vi morì nel 1788); il ritratto del re è di Mariano Maella.
Il salón de Carlos III
Nella sala de Porcelana, pareti e soffitto sono decorati da piastrelle di maiolica (1770); al centro, un orologio-planetario ottocentesco.
Il salone del comedor de Gala, inaugurato nel 1879 e impiegato per i banchetti ufficiali dei reali di Spagna (c’è posto, in 400 mq, per 145 commensali), presenta notevoli arazzi fiamminghi della metà del Cinquecento; nel soffitto, Aurora di Anton Raphael Mengs, Colombo di fronte ai Re cattolici di Antonio González Velázquez e Resa di Granada di Francisco Bayeu.
Il salone del comedor de Gala
A. R. Mengs, Aurora
A. G. Velázquez, Colombo di fronte ai Re cattolici
F. Bayeu, Resa di Granada
Nella sala de Relojes ci sono preziosi orologi, tra cui uno francese dei primi del Settecento (con un elefante che regge il globo) e due esemplari inglesi, uno rococò e l’altro in stile georgiano. Nella sala de Piezas de Plata si ammira una collezione di pezzi d’argenteria d’uso quotidiano, esposti in ordine cronologico.
Sopra e sotto, la sala de Piezas de Plata
Nella sala de Piezas de Porcelana si segnalano soprattutto le stoviglie coi paesaggi (vajilla de paisajes) del 1828; in tutto vi sono 630 pezzi, ognuno con una decorazione differente. Notevole infine la raccolta di strumenti musicali, soprattutto grazie alla presenza di preziosi Stradivari (foto sottostante).
Sopra e sotto, due immagini della Capilla Real
Si accede quindi agli ottocenteschi salottini di María Cristina, che presentano una mescolanza di tipologie decorative, dal pompeiano al neogotico: sono 4 piccole stanze, che durante il regno di Alfonso XII comprendevano una sala da biliardo in stile americano, una sala per fumatori in stile orientale, un salón de Estucos usata dalla regina come camera da letto, e un Gabinete de Maderas de Indias, usato come ufficio.
Interessante l’esposizione, che si articola in più sale, della Farmacia real, con vasi di maiolica, tra cui preziosi pezzi prodotti a Talavera, e antichi alambicchi; vi sono anche ricettari con medicine prescritte alla famiglia reale.
Sopra e sotto: due immagini della Farmacia Real
REAL ARMERÍA:
Il corpo di fabbrica che chiude a occidente l’ampio cortile della plaza de la Armería conserva una raccolta di cimeli e una collezione di armi e armature tra le più ricche al mondo. Il nucleo della collezione, iniziata da Carlo V, è formato dai pezzi che i sovrani della dinastia degli Asburgo si fecero costruire dai migliori armaioli italiani e tedeschi. Tra questi, una elaborata armatura appartenuta a Carlo I, prima di diventare l’imperatore Carlo V. Questa armeria può essere considerata il primo museo di Madrid, visto che è stata aperta al pubblico quando Filippo II ereditò la collezione dal padre; in origine custodiva sia le armi utilizzate dall’esercito spagnolo, sia quelle sottratte agli eserciti nemici sconfitti. (Di seguito, 3 immagini dell'Armeria)
CAMPO DEL MORO:
Questo è il nome dei bei giardini d’inverno del Palazio Ral, che lo circondano per tre lati. Il Campo del Moro fu sistemato alla metà dell’Ottocento, sotto il regno di Isabella II, seguendo il gusto inglese dominante a quel tempo. All’estremità nord-occidentale dei giardini si trova il Museo de Carruajes, ampia e preziosa raccolta di carrozze prevalentemente del XVIII e XIX secolo, con esemplari anche più antichi.
(Di seguito, 3 immagini dei giardini)
(Di seguito, 3 immagini dei giardini)
Nessun commento:
Posta un commento