domenica 15 gennaio 2012

Perché il 21 dicembre 2012 dovrebbe finire il mondo?

POSTATO dal prof d’italiano:

Premesso che, come ha fatto capire Marta con il suo post di qualche giorno fa, la profezia maya sulla fine del mondo è solo una profezia, in sostanza una bufala, posto questo articolo di Claudio Corvino, pubblicato sul mensile “Medioevo” (periodico della De Agostini) nel gennaio 2008, che ho semplificato e adattato, limitatamente ad una parte di esso, semplicemente per chiarire in che modo si è arrivati alla fatidica data del 21 dicembre 2012; chi fosse interessato al resto dell’articolo (dedicato alle varie profezie sulla fine del mondo) ricorra alla rivista (n° 132).

Calendario rituale azteco (sec. XVI)

L’idea di “fine del mondo” nel 2012 contenuta nel calendario maya è stata affermata da vari autori, tra i quali A.G. Gilbert e M.M. Cotterel nel loro Le profezie dei Maya. Secondo gli autori, la nascita e il declino delle civiltà coinciderebbe con i cicli delle macchie solari. Così una riduzione dell’attività delle macchie solari avrebbe causato anche una diminuzione della fertilità nel popolo maya e con ciò l’improvvisa scomparsa di questa civiltà.
Un’altra, ancor più fantasiosa profezia circolante sul web, vorrebbe che il ritorno di Quetzalcoatl, il Serpente piumato, divinità protagonista del mito cosmogonico, debba avvenire nel 2009, preceduto da quello del «fratello Tezcatlipoca nella forma di Huitzilopochtli, dio della guerra», da interpretarsi come l’avvento della terza guerra mondiale. Innanzitutto, per comprendere le profezie mesoamericane, bisogna dire che tra queste etnie il computo del tempo, e i calendari, erano indissolubilmente legati a concezioni cosmologiche e religiose. I Maya sono coloro che più di altri hanno portato i calcoli al massimo grado di raffinatezza, sia da un punto di vista cronologico-aritmetico, sia attraverso la bellezza della loro espressione geroglifica.
Dagli antichi Olmechi fino alla conquista spagnola, cioè in un arco di circa tremila anni, i popoli dell’America Centrale hanno utilizzato tre calendari.
Il primo è fondato sull’anno solare di 365 giorni, diviso in diciotto periodi di venti giorni, ai quali aggiungevano cinque giorni “vuoti”, considerati nefasti. Ognuno di questi “mesi” era sotto la protezione di una o più divinità e implicava rituali spesso anche complessi.
Il secondo calendario (tzolkin in maya, tonalpohuualli in azteco) era rituale e divinatorio, aveva 260 giorni ed era ottenuto combinando tredici cifre (da 1 a 13) e venti segni, sempre nello stesso ordine. Se si parte, ad esempio in quello azteco, dal primo giorno 1-cipactli, non si ritroverà lo stesso binomio cifra-segno che 260 giorni più tardi.
Il calendario, oltre che il rituale, guidava anche la divinazione, perché ogni cifra e ogni segno interpretati dal tonalpohuualli aveva un senso particolare. Ad esempio: 1-coatl favoriva i negozianti, 7-xochitl gli scrivani e i tessitori, 4-echecatl i maghi, 1-calli i medici e le levatrici: ma 1-ocelotl annunciava la prigionia, 2-tochtli l’ubriachezza. Il 9, poi, era considerato sempre nefasto mentre il 7 e il 10 propizi. La stessa data non si ritrovava nei due calendari che dopo 18.980 giorni, cioè 52 anni, il “secolo” indigeno mesoamericano.
Il terzo calendario era quello detto venusiano, da Venere, pianeta che ancora oggi riveste molta importanza tra quelle popolazioni, osservando la rivoluzione apparente di Venere, i Mesoamericani avevano constato che i suoi cinque anni, contati secondo il calendario divinatorio, corrispondono a otto di quelli solari. I due calcoli, quello venusiano e quello solare, coincidevano dopo 65 anni del primo calendario, equivalenti a 104 del secondo, dunque dopo due “secoli”.
In particolare i Maya utilizzavano anche un “Conto Lungo”, un ciclo di circa 5.126 anni. Secondo la loro mitologia, ognuno di questi periodi corrisponderebbe a un’era della Terra: la prima iniziò con la creazione del mondo, abitato da vegetali e animali che però, non avendo l’uso della parola, non veneravano gli dei, e così furono distrutti. Anche gli esseri umani della seconda e terza era non veneravano gli dei, ricevendo lo stesso trattamento. Nella quarta era, quella in cui viviamo, l’uomo ha avuto il sopravvento sul resto della creazione: questa epoca, secondo il calendario maya, sarebbe iniziata il 13 agosto del 3.114 a.C. Secondo i calcoli di questo lungo conteggio, allora, la nostra epoca dovrà terminare nel 2012, precisamente il 21 dicembre.

Due fogli del cosiddetto codice di Dresda, con il calendario maya (secc. XII-XVI)

1 commento:

  1. scusi prof ma secondo la profezia degli agarathi un popolo estremamente evoluto che si dice vivessero in un epoca dove si poteva volare e sapevano fare grandissime opere (secondo alcuni studiosi la piramide di Cheope fu edificata da loro e non dagli egizi per esempio o anche Atlantide e ci sono le prove)il mondo sarebbe dovuto finire 12000 anni fa però non è successo

    RispondiElimina